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Il cavaliere inesistente [Trama]

Combattimento di due cavalieri - E. Delacroix

 Agilulfo, il cavaliere inesistente, combatte per l'imperatore Carlomagno nella guerra contro i Mori. La storia inizia con l'arrivo al campo del giovane Rambaldo, desideroso di vendicare lo zio ucciso e di acquistare gloria personale, diventando come uno dei tanto ammirati paladini. 


Dopo aver compiuto la sua vendetta, viene salvato in un'imboscata tesagli dai nemici dalla bellissima e coraggiosa Bradamante, per la quale il suo animo s'accenderà d'amore, senza però essere felicemente ricambiato, visto il desiderio di lei esclusivamente rivolto al cavaliere inesistente. Le avventure di Agilulfo, seguito dallo scudiero Gurdulù, considerato lo scemo del villaggio, hanno inizio quando Torrismondo nega la validità dell'impresa che conferì ad Agilulfo l'onore di essere paladino: non salvò una vergine da alcuni briganti, come aveva dimostrato in passato. Ella – il cui nome era Sofronia- non era, infatti, vergine bensì madre dello stesso Torrismondo. Partono così i due: Agilulfo per dimostrare la verginità della donna (che teoricamente sarebbe dovuta rimanere tale, per il fatto che era entrata in convento dopo il salvataggio di Agilulfo), Torrismondo per cercare l'ordine dei cavalieri del santo Graal, i presunti padri. Agilulfo, dopo un serie di prove e di situazioni particolari (l'inganno degli orsi, ad esempio), arriva fino nel luogo in cui si trovava il convento delle monache, ormai ridotto ad un cumulo di rovine in seguito ad un'incursione moresca. Il cavaliere inesistente si mette in un lungo viaggio in mare per raggiungere le coste africane dove Sofronia era tenuta prigioniera e sarebbe diventata una delle mogli del re. Agilulfo la porta in salvo e la riconduce in Europa. Intanto Torrismondo, che per lungo tempo aveva dovuto errare in terre lontane, alla ricerca dell'Ordine, riesce a trovare i cavalieri del Santo Graal. Quello che si presenta ai suoi occhi, tuttavia, è ben diverso da ciò che aveva immaginato: una banda di cavalieri inebetiti, in un stato di estasi mistica continua, dedita ai saccheggi dei villaggi vicini sotto l'influsso del Graal. Dopo aver aiutato il popolo dei Curvaldi, vessato da questi cavalieri, parte afflitto per il non aver trovato le risposte che desiderava. Incontra Sofronia, in un grotta in cui la donna si era rifugiata in seguito ad un naufragio. Non riconoscendosi, i due si concedono alla passione amorosa. Quando arrivano i paladini insieme con Carlomagno, condotti lì da Agilulfo, trovano i due insieme: non c'è più la prova della verginità della donna. Agilulfo, disperato e disonorato, scappa nella foresta dove poi si toglierà la vita, abbandonando l'armatura, che lascerà a Rambaldo. E' nel finale che si scopre l'inesistenza di alcun legame tra Sofronia e Torrismondo: l'una, figlia nata da una relazione tra il re e una contadinella, l'altro, figlio della regina e del Sacro Ordine del Graal. Quindi tra i due non vi sono più ostacoli per una storia d'amore non essendo madre e figlio come prima si credeva. Bradamante intanto continuerà a rifiutare l'amore di Rambaldo finché non si scopre che Suor Teodora, la narratrice, è Bradamante stessa. Decide di scappare dal convento con Rambaldo sul finale.

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